Assassinio sull'Orient Express

Dai finestrini delle carrozze del Simplon Orient Express non si vede altro che neve, un'immensa distesa bianca che inonda i binari e arresta la corsa del treno diretto a Calais. Gli illustri passeggeri a bordo del convoglio, riuniti nel lussuoso vagone ristorante, apprendono che un atroce omicidio si è consumato durante la notte: un distinto gentiluomo americano di nome Ratchett è stato pugnalato nel suo scompartimento. Tra i presenti si fa largo il sospetto che l'assassino, bloccato dalla neve, non abbia mai lasciato il treno e si nasconda ancora tra i viaggiatori dell'Orient Express. A orchestrare gli interrogatori e raccogliere indizi è il carismatico Hercule Poirot, famoso detective e per caso sullo stesso treno.
Le sue prime indagini lo porteranno a scoprire che in realtà la vittima non è chi diceva di essere, ovvero il signor Cassetti, noto gangster italiano, in fuga dalla giustizia americana perché accusato del rapimento e omicidio della piccola Daisy Armstrong avvenuto anni addietro. Il detective Poirot è portato ad indagare tra i presenti viaggiatori, domandandosi di sovente quale legame poteva avere l’assassino con la vittima e con la famiglia Armstrong, senza mai soffermarsi sull’ipotesi che il malavitoso potesse essere non colpevole.
Le diverse coltellate inflitte alla vittima sembrano essere causate da mani differenti ma con lo stesso pugnale. Per una strana coincidenza il numero delle pugnalate corrisponde, in maniera sospetta, al numero di coltelli da combattimento contenuti nella collezione di armi bianche del notaio Camillo Leone, ora presenti in una delle sale di Palazzo Langosco.
I pugnali, da non confondere con i coltelli, sono essenzialmente armi bianche, e quindi da taglio e combattimento, realizzati appositamente per penetrare il corpo e uccidere. Le tipologie variano a seconda della lama e del manico, assumendo svariate denominazioni. La funzionalità rimane invariata nel corso dei secoli, un coltello o pugnale serve essenzialmente per tagliare o ferire le carni, in maniere differenti ovviamente, più o meno gravemente. Il materiale, invece, cambia, partendo dai più antichi esemplari in ossidiana e selce, fino ai più moderni e sofisticati in acciaio inox temprato.
Uno dei pugnali più noti è lo stiletto. Quest’arma inizia a ottenere fama nel Medioevo: la sua forma piramidale sottile e appuntita gli permette di infilarsi negli interstizi delle armature dei cavalieri e affondare nella carne, procurando ferite fatali e poco visibili. Potendo essere nascosto facilmente, lo stiletto è particolarmente amato dagli assassini, che lo tengono nella manica o sotto il mantello e, non appena accanto alla vittima, lo sfilano e lo affondano, riuscendo a passare inosservati senza lasciare il tempo ad altre persone di accorgersi che un uomo è stato ferito prima che questo si sia già accasciato a terra. Insomma, quest'arma ha tutte le carte in regola per essere il simbolo del traditore e del cospiratore dal sangue freddo.
La collezione di armi bianche di Leone presenta molteplici lame, coltelli, spadini e spade esposte con particolare cura, tra cui anche i nostri pugnali dalle svariate forme, a stiletto, a doppio taglio e a lama a biscia (dall’andamento ondulato).

Chissà quanto avrebbero potuto sbizzarrirsi gli assassini dell’Orient Express se avessero avuto a disposizione tutte queste armi, così diverse ma anche così letali?!