Fotografie ritrovate dall’archivio dell’Istituto di Belle Arti
Il Museo Leone di Vercelli, oltre a conservare le ricche collezioni del notaio Leone, custodisce anche le opere e le raccolte dell’Istituto di Belle Arti, tra le quali spicca per interesse un vasto archivio fotografico. Ne fanno parte molte immagini, risalenti a un periodo che va dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento, molte delle quali ancora conservate sulle originarie lastre di vetro o sulle prime, antiche pellicole. Negli ultimi mesi, grazie anche alla perizia e alla disponibilità dello storico fotografo vercellese Pier Luigi Fiorini, si è provveduto alla loro digitalizzazione, che ha permesso di fare riemergere volti, paesaggi, monumenti e città, molti dei quali difficili da riconoscere. Per questo il Museo Leone ha deciso di chiedere aiuto ai Vercellesi, che potranno osservare le fotografie in Casa Alciati, in una esposizione dal titolo “Ricordi senza nome: fotografie ritrovate dall’Archivio dell’Istituto di Belle Arti”.
I visitatori saranno invitati a fare un viaggio nella loro memoria o più semplicemente a segnalare le loro impressioni sulle fotografie, annotando i nomi delle persone ritratte, i luoghi o gli eventi fissati nelle immagini.
L’esposizione fotografica, che rientra nel Progetto Dedalo – Percorsi della Meraviglia e dello Stupore, aprirà i battenti sabato 19 gennaio e sarà gratuitamente visitabile nei giorni di apertura del Museo (dal martedì al venerdì dalle 15 alle 17,30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18).
Le fotografie esposte, in quanto riproduzioni, saranno acquistabili.
Il Museo Leone partecipa al progetto Dedalo, un tavolo di lavoro collaborativo il cui ente capofila è l’ASL di Vercelli, attorno al quale si progettano attività e iniziative a favore della salute. Ma soprattutto Dedalo è un progetto che propone ai cittadini vercellesi iniziative per aiutarli ad occuparsi della propria salute attraverso la corretta alimentazione, il muoversi insieme, la scoperta del territorio e la cultura, perché è importante non dimenticare di allenare anche la mente.