Inaugurazione della rinnovata area di scavo archeologico simulato
Lo scavo archeologico simulato ritorna rinnovato nella struttura e nel contenuto!
Da molti anni lo scavo archeologico simulato è uno dei laboratori più richiesti dalle scuole e non solo che frequentano il Museo Leone di Vercelli… e finalmente terminati i lavori di ristrutturazione e manutenzione che hanno impegnato buona parte di questo 2018 i Servizi Educativi del Museo sono lieti di poter presentare la nuova area di scavo con tante sorprese da scoprire, pronta ad affrontare l’anno scolastico appena iniziato.
Venerdì 28 settembre alle 17.30, tutti gli insegnanti e tutti gli amici del Museo Leone che vorranno intervenire alla presentazione, potranno scoprire i segreti di questo rinnovato laboratorio didattico che porta in sé tutto il fascino del lavoro archeologico, per un approccio diretto alle fonti materiali.
Lo scavo archeologico simulato è un laboratorio che prevede un’attività di visita mirata alla sezione archeologica del Museo, terminata la quale i ragazzi si trasferiscono in uno spazio all’aperto per lavorare in una vasta area di 30 metri quadrati, suddivisa in tre sezioni che vanno dai celti all’alto medioevo. Le attività di scavo vero e proprio sono completate dalla documentazione, analisi ed interpretazione dei reperti e delle strutture rinvenute. Il laboratorio si conclude con la ricostruzione storica delle fasi cronologiche individuate, attraverso un’attenta riflessione sui materiali recuperati e sul loro contesto. Durante la mattina quindi i ragazzi coinvolti ripercorrono le tappe fondamentali della ricerca archeologica sul campo, sperimentandola in prima persona, dalla fase di studio e analisi che precede lo scavo archeologico, al lavoro di scavo stratigrafico, alla redazione della documentazione ed infine alla rielaborazione dei dati archeologici emersi al fine di giungere ad una ricostruzione storica.
Infatti tra le collezioni del Museo Leone quella archeologica è quella che meglio si presta ad attività didattiche mirate alla conoscenza non solo del territorio ma del metodo scientifico di ricerca storica e di rielaborazione dei dati storici. Attraverso i percorsi didattici gli studenti hanno la possibilità, non solo di uscire dalle proprie scuole per visitare una realtà nuova o poco conosciuta, ma anche di sperimentare un metodo attivo di interpretazione, studio e rielaborazione delle fonti. Le collezioni non sono così solo oggetto di osservazione, ma vengono interrogate, indagate e valorizzate come punto di partenza per un lavoro autonomo da parte del singolo e/o del gruppo. Su questi principi si basano anche tutte le altre attività didattiche (laboratori/percorsi/visite e sperimentazioni) che i Servizi Educativi propongono ogni anno non solo alle scuole (dall’infanzia alla secondaria di secondo grado), ma anche alle famiglie e al pubblico adulto.