La bulla
BULLA in bronzo.
I Romani mutuarono l'uso della bulla dalla cultura etrusca. La bulla era un'ornamento dei soli bambini maschi romani nati liberi e veniva messa al collo del bimbo 9 giorni dopo la nascita (lustratio). Era composta da due valve semisferiche unite insieme, e dentro vi si trovava un'amuleto, per la protezione contro i malefici. Per i figli dei ricchi la bulla poteva essere di un materiale prezioso come ad esempio d'oro, per tutti gli altri invece venivano utilizzati metalli più comuni o anche la pelle. Era il simbolo sia dell'essere infante sia dell'essere nato libero. Infatti il 17 marzo, festa del dio Libero (antica divinità italica di fecondità), oltre ad offrire al dio focacce e miele, si celebrava anche un'altra cerimonia importante: i bambini che raggiungevano l'età adulta deponevano la bulla nel larario di casa e lasciavano la toga pretexta per indossare la toga virile. Facevano così solennemente ingresso nel mondo degli adulti.