COFANETTO DEGLI EMBRIACHI
COFANETTO DEGLI EMBRIACHI
Cassetta nuziale, inizio XV secolo
Cofanetto in legno con impianto ottagonale e coperchio piramidale. Una ricca decorazione alla certosina, eseguita con legni tinti e corno e giocata su toni del bianco, del verde e del marrone, incornicia 8 formelle in avorio e osso (a loro volta formate da 3 placchette), applicate sia sul cofanetto sia sul coperchio. La produzione è attribuita alla Bottega degli Embriachi, famiglia di origine genovese, che operò soprattutto a Venezia e si affermò con una certa originalità nel panorama della scultura in avorio tardo medievale.
La cassetta proviene dalla collezione dell’Ospedale Maggiore di Vercelli, in parte acquistata da Camillo Leone nel 1889. Non si sa dove fosse prima di far parte della raccolta di Tomaso Balloco, speziale dell’Ospedale Maggiore, ma fu creduta un reliquiario fino alla fine dell’Ottocento. Infatti cofanetti di questo genere subirono un precoce cambio di funzione, da contenitori di doni nuziali a reliquari con la semplice aggiunta di una crocetta, ad esempio, alla sommità del coperchio su cui è rappresentato il mito del giudizio di Paride, che ne mostra tutta la profanità.