Palazzo Langosco
Notevole esempio di architettura tardo-barocca, il palazzo venne realizzato nel 1742 per iniziativa di Gioachino Ignazio dei conti Langosco di Stroppiana, discendenti dell’illustre famiglia dei Langosco di Casale Monferrato. L’edificio a pianta trapezoidale aperta fu ottenuto ristrutturando due corpi di fabbrica preesistenti (lati lunghi), collegandoli a nord con un’ala che accoglie l’atrio e l’imponente scalone. Al ricco apparato decorativo settecentesco appartengono i delicati stucchi del portale d’ingresso e dell’atrio, a motivi architettonici e vegetali su campiture pastello, così come, nelle sale del pianterreno e del piano nobile, i festoni floreali in stucco al di sopra delle ampie finestre e le eleganti volte affrescate con soggetti allegorici o mitologici.
Alienato già nel 1789 dai Langosco, il palazzo subì nel secolo successivo importanti rifacimenti. Nel 1838 la famiglia Leone subentrò nella proprietà dell’edificio, ereditato nel 1871 dal notaio e collezionista Camillo, che ne adibì alcune sale ad abitazione, destinandone altre all’ordinamento delle proprie raccolte. Nel 1910 vi avvenne la prima apertura al pubblico del Museo Leone.
Negli anni Trenta, con la realizzazione del loggiato che chiude il palazzo nell’angolo sud-occidentale, fu apportata l’ultima trasformazione.
Dal 2014 il percorso di visita del Museo Leone è al completo, avendo inaugurato anche gli ultimi spazi espositivi dell’ala ovest. Palazzo Langosco custodisce le collezioni di opere di arte applicata, filigrane, armi dal XVI al XIX secolo.